Archinect
Alberto e Giovanni Manfredini

Alberto e Giovanni Manfredini

Reggio nell'Emilia, IT

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2015 - Tempio Crematorio, Pavia

L’architettura della città, e un cimitero è la città dei morti, dovrebbe guardare alla lunga durata.
Pertanto il suo linguaggio dovrebbe rifuggire dalle mode.
E tanto più in un cimitero, in cui il concetto mortale di lunga durata arriva a misurarsi con il concetto di eternità.
Il progetto di una struttura cimiteriale non può prescindere da alcuni valori simbolici e figurativi, in grado di significare la atemporalità legata proprio al concetto di eternità.
Lo stesso procedimento costruttivo deve metaforicamente richiamare un atto primordiale di edificazione. Il trilite, come archetipo di ogni costruzione di un edificio sacro, oltre ogni credenza o confessione religiosa. La struttura dunque che si fa architettura. L’assenza di rivestimento, come affermazione del valore assoluto della forma tettonica. La leggibilità dei diversi materiali come manifestazione di verità costruttiva, senza camuffamenti della loro nuda espressività.
Il progetto del nuovo Tempio Socrem per il Cimitero monumentale di Pavia vorrebbe basarsi su tali presupposti.
Come richiesto dal bando, il nuovo Tempio è previsto a due piani: un livello terreno e un livello seminterrato. Per garantire maggiore luminosità e ventilazione al livello inferiore, la sistemazione del terreno circostante viene prevista a piramide rovesciata, secondo l’angolo di natural declivio. Il sedime edificato rimane comunque circoscritto a un’area di m. 18 x 18.
Il sistema costruttivo si basa sull’utilizzo di elementi prefabbricati cavi, in calcestruzzo colorato nell’impasto con pigmenti di ossidi di ferro rosso e giallo, di colore analogo alle tinte calde già presenti nel Cimitero monumentale. La colorazione nell’impasto è garanzia di assenza di manutenzione futura degli aspetti cromatici. Gli elementi prefabbricati cavi, conci di pilastro e architravi, sono assemblati secondo il richiamato schema trilitico e sono atti a ricevere i getti integrativi in opera, anche di collegamento ai solai in lastre predalles, queste ultime di colore grigio.
Il nuovo tempio si basa su una griglia di maglia 75x75 cm. Pertanto anche i pilastri misurano 75x75, con un intercolumnio di 150 cm. Anche i passaggi interni hanno una larghezza minima di 150 cm.
La realizzazione delle cellette è prevista con l’utilizzo di elementi prefabbricati forniti dal mercato, in c.a.v. di colore grigio, delle dimensioni esterne di 75x75x75 cm., nel rispetto della griglia adottata. Il numero di cellette previsto è pari a 3.072, di cui 1.024 singole e 2.048 doppie. A ciascuno dei due piani sono pertanto previste 512 cellette singole e 1.024 doppie, disposte su 10 ordini sovrapposti, anziché 12 ordini come nel tempio esistente. Per maggiore flessibilità di utilizzo si è optato per un tipo di prefabbricato normalmente utilizzato per le cellette ossario, in quanto una maggiore dimensione interna può permettere maggiore versatilità, consentendo di accogliere assieme all’urna anche oggetti o ricordi personali o, in futuro, ulteriori urne di familiari, aggiunte in profondità. A fronte di una indicazione del bando di dimensioni minime pari a 30x27x38 (LxHxP) si è quindi adottata una dimensione interna della celletta singola pari a 31,5x31,5x70 (LxHxP). A livello grafico, nelle piante, sono esemplificate le cellette singole, a significare la flessibilità organizzativa, in quanto le cellette doppie sono ottenute dall’accoppiamento di due cellette singole, pertanto realizzabili in qualunque collocazione.
Al centro del nuovo Tempio è previsto il nucleo dei collegamenti verticali, realizzato in carpenteria metallica, comprendente una scala e un elevatore, con gabbia vetrata, a norma per disabili.
L’illuminazione del nucleo centrale e del percorso anulare interno è ottenuta lateralmente dai quattro affacci assiali verso l’esterno e zenitalmente da lucernari piramidali, posti al centro dell’edificio e ai vertici del percorso anulare interno.
Le protezioni verso l’esterno e verso il vuoto interno sono ottenute con parapetti in ferro di semplice disegno, zincati e verniciati in colore grigio marezzato. Colore utilizzato anche per le opere di carpenteria metallica del nucleo collegamenti verticali.
La pavimentazione interna è di tipo autolivellante resin-cementizia, di colore antracite e con finitura antisdrucciolo. I giunti della pavimentazione sono allineati alla modularità degli elementi prefabbricati.
La copertura è di tipo piano, con manto impermeabile in guaina bituminosa ardesiata di colore grigio antracite. Lo scarico delle acque meteoriche avviene tramite pluviali interni ai pilastri perimetrali

 
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Status: Competition Entry
Location: Pavia, Italia
Firm Role: Progettista Architettonico
Additional Credits: A. Manfredini, Architetture 1978 - 2018, Altralinea, Firenze, 2018, pp. 111-112