Il progetto della funicolare di Capri mette a confronto due questioni centrali irrimediabilmente intrecciate:  la capacità di decifrare come segno compositivo un modo di percorrere la naturalità del luogo (il suo essere infrastruttura) e l'immagine iconografica ormai stratificata del suo essere simbolo di un luogo quasi "mitico".
  La stazione di Marina Grande non è un edificio. Il suo carattere è definito dalla sua conformazione spaziale e da un'ambiguità di senso: è una "caverna", un "tunnel" scavato nella terra, un interno ed un esterno al contempo.
Affrontando il tema del paramento murario Il progetto  recupera e concretizza alcuni caratteri della tradizione campana attraverso un'operazione di astrazione formale che genera una matrice reiterata che nel procedimento di riduzione concettuale diviene essa stessa ornamento.
Così la pietra del basamento ricorda la naturalità della caverna e la pittura è la memoria dell'ornamento.
L'altro tema affrontato dal progetto è l'infra-struttura, che nella sua specificità investe il rapporto tra natura e artificio. La struttura tecnica della funicolare, l'intelaiatura metallica che sostiene il suo percorso, entra nella "stazione-caverna", la oltrepassa e si protende verso l'esterno, verso il mare,