Archinect
Filippo Abrami

Filippo Abrami

Brescia, IT

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LA CITTÀ DEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO, VALLO DI DIANO E ALBURNI

(Special Mention)

La riscoperta di un sistema di percorsi trasversali tra la Costa e l’Interiore (Vallo di Diano) garantirà l’esperienza attraverso una sequenza ricca e diversificata di Paesaggi esistenti nel Parco del Cilento, basata su un’espressiva variazione geomorfologica di luoghi emergenti, grotte, scarpate, e pianure alluvionali. Queste variazioni litologiche e geomorfologiche hanno determinato in egual modo la variazione dei biotipi presenti nel Parco, così come i modi di sopravvivenza che hanno dato origine ad un congiunto relativamente eterogeneo di paesaggi antropizzati, sia nella forma dei sistemi di coltura, sia nella forma dei luoghi abitati, da lunga data, oggi rimessi a condizioni di luoghi archeologici o rovine visitabili o dimenticate.
In questo senso è stata identificata, nell’intricata rete di percorsi del Parco, una Rete Principale di Percorsi che ne permetteranno la visita a piedi o in bicicletta e che evidenzieranno momenti eccezionali e differenziati del Paesaggio, evocando la sua conoscenza e scoperta, per un’estensione di circa 210 km.
La scelta di tragitti trasversali permette di riconoscere un territorio con variazioni espressive, a partire dal paesaggio dei versanti costieri e falesie o dagli apparati dunari e dalle spiagge, passando per la dolce morfologia collinare con la macchia mediterranea intercalata di ulivo e vite, fino alle alture carsiche montagnose che costituiscono i complessi montuosi interni (Alburno-Dorsale del Chianello) e meridionale (Monte Stella, Massiccio del Gelbison Cervati ed il monte di Bulgaria), attraversando le pianure della Valle dell’Alento a sud e la Valle del Calore a nord, terminando nel paesaggio agricolo delle pianure alluvionali intramontane del Vallo di Diano. Sono proposti così tre tragitti principali che legano la Costa al Vallo di Diano sfruttando, quando possibile, i tratturi esistenti e che si impiantano su un sistema di crinali, in relazione panoramica con una vasta porzione del Paesaggio del Parco e articolati con punti culturali o naturali di rilevanza. Viene inoltre distaccato, in questa rete, un percorso longitudinale interiore di connessione tra i tre tragitti, in modo da toccare una vasta area del Parco. Ciascun percorso si offre come catalizzatore di economie e celebrazione di identità locali, attivando esperienze derivate dalla qualità dei paesaggi intercettati e dai sistemi di produzione in abbandono, la cui rivitalizzazione si rivela fondamentale per garantire la vitalità di questi stessi paesaggi.
Oltre alla visita del paesaggio del Parco, all’insieme dei percorsi si associa una rete di punti di sosta e luoghi di soggiorno temporaneo (o più prolungato) in alcuni borghi in abbandono, in relazione diretta con la rivitalizzazione, a medio termine, di economie di piccola scala. Economie di montagna più legate alla produzione silvo-pastorale, o economie del sistema collinare dove si concentra la produzione di formaggio, olio, vino, funghi, oltre all’economia turistica associata alla programmazione di attività culturali inerenti la visita al Parco.
Ciascun percorso è associato ad un carattere e ad un programma che trova nella qualità del Paesaggio intercettato il suo senso di pertinenza, da conoscere.

 
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