Il modello tridimensionale nella pratica e nella prassi del fare architettura è sempre stato un fattore decisivo e qualificante per l'iter progettuale, proprio per le sue qualità e caratteristiche di strumento di laboratorio efferente al progetto. Il modello è molto più che un veicolo di informazione e percezione o verifica di forme, colori, involucri, è uno strumento di dialogo e confronto di contenuti all'interno del processo progettuale. Strumento ricco di potenzialità e capacità operative nelle "mani" del progettista stesso, il modello può essere sfruttato e messo in atto proficuamente se il fine del progettare è in realtà il raggiungimento di un grado effettivo e superiore della qualità della vita. Il modello come strumento di dialogo e confronto di contenuti del processo progettuale, assonometria e prospettiva a 360° che manifesta l'essenza, l'anima del progetto nella sua trasparenza ed onestà, intelligenza, sia del progettista, sia di chi non è del mestiere, affinchè ognuno comprenda e "previva" la proposta progettuale, "pre-vivere", "predire" ciò che potrebbe essere una possibile realtà futura, sia in termini di territorio, città, casa, sia come oggetto di design.