Mendrisio, CH
QUANDO LA GENUINITA’ INCONTRA L’ARTE
Progettare uno spazio sacro permette all’architettura di rispondere non esclusivamente ad un ruolo funzionale e pragmatico.
L’architettura intesa come arte può trovare articolazione ed espressione negli edifici di culto, siano essi chiese, cimiteri, tombe o cappelle, crematori o altari.
© atelier • nido
Disegnare un crematorio, il nostro crematorio, ci permette di mostrare la bellezza e la raffinatezza di una pianta, di una sezione e di un’idea che da subito ed in maniera evidente parlano di uno spazio sacro senza dimenticare di rispondere ai temi della funzionalità e della sostenibilità economica.
Un’edificio solido ed iconico, pronto a diventare da subito riconoscibile come ‘ il crematorio di Thun ‘.
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URBANISTICA
Il nuovo crematorio di Thun si pone in maniera precisa ed accurata integrandosi al sistema geometrico del parco esistente.
L’edificio è un corpo preciso, composto da un porticato a pianta quadrata che nasce dalla posizione dei percorsi esistenti ed incanala i flussi pedonali verso l’accesso principale del crematorio. La copertura a pianta quadrata del portico si rompe abbracciando il grande albero, in relazione diagonale con l’ingresso ed il besuchergang, cuore del progetto.
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Il sistema assiale dei percorsi che disegnano la pianta del cimitero esistente dettano la direzionalità ed il posizionamento dell’edificio principale. La fase 2 del concorso è risolta in maniera armonica con l’urbanistica del parco e del vicino gruppo di abitazioni a Sud della parcella principale. Il magazzino e deposito per gli operatori del cimitero è una stecca precisa, un volume freddo ma coperto, posizionato ancora una volta leggendo le pre-esistenze dei percorsi pedonali; esso è disegnato in maniera parallela al limite di costruzione lato Nord, e viene concepito come una sorta di filtro tra il cimitero esistente ed il nuovo ‘ giardino dei pellegrini ‘. In tal luogo, l’edificio funzionale può facilmente servire il cimitero esistente e la nuova infrastruttura del crematorio. L’edificio amministrativo + spogliatoi, la ‘casa’, è immaginato a stretto contatto del limite dell’area di costruzione Sud, a ridosso del gruppo di abitazioni esistenti. Esso viene disegnato come un volume a pianta quadrata, ‘ fratello minore ‘ del grande crematorio, integrato in pianta ricalcando la struttura urbana delle case adiacenti e senza prendere importanza al ruolo protagonista del grande crematorio.
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ACCESSI E PAESAGGIO
Il nuovo impianto si sviluppa dalla struttura di percorsi esistente ed annette ad essi la nuova circolazione pedonale e veicolare nella nuova area progettata. Le macchine dei visitatori ed i veicoli di servizio accedono al sistema tramite il medesimo ingresso posto sula strada principale lato Sud-Ovest. I veicoli dei visitatori parcheggiano nella porzione di terreno compresa tra l’ingresso e l’edificio amministrativo. Abbiamo disegnato 4 ‘ porte ‘ simboliche come limiti del ‘ giardino dei pellegrini ‘ che segnano in maniera iconica l’inizio dei percorsi che portano al crematorio. I veicoli degli operatori, il carro funebre ed altri mezzi funzionali proseguono fino all’ingresso funzionale e coperto del crematorio. Il magazzino e deposito è raggiungibile tramite la strada veicolare posta ad Ovest dell’area di concorso, parallela alla strada principale e limite del ‘ giardino dei pellegrini ‘.
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ARCHITETTURA
Il grande crematorio si presenta come un volume frammentato, composto da un ‘ensemble ‘ di spazi interni che si riflettono sulla facciata esterna creando un ritmo di volumi e di sporgenze, di luci e di ombre. Attraverso il disegno del porticato che cinge su tutti i lati gli spazi interni a pianta irregolare l’edificio si presenta di aspetto iconico e preciso; il portico a pianta quadrata esprime il carattere monumentale dell’architettura contenuta e trae le proprie geometrie dai percorsi esistenti, canalizzando i flussi dei visitatori verso l’ingresso principale al crematorio, posizione in cui la grande quercia determina la rottura maggiore della precisa copertura piana del portico e si pone in contrapposizione all’atrio / besuchergang, immaginato come spazio di distribuzione dell’edificio e momento solenne al centro del crematorio.
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L’orientamento dell’edificio è espresso dalla diagonale che taglia in 2 metà precise il quadrato del tetto da Nord a Sud. In tal senso, tutti gli spazi che compongono la pianta non hanno mai un unico orientamento. La pianta è concepita come una successione di spazi negando i corridoi. L’unico spazio - corridoio è il diesgang.
Dall’atrio principale si accede al besuchergang, uno spazio a sezione conica, illuminato zenitalmente dall’alto e dipinto con un colore Blu Majorelle, di forte presenza emotiva. Il cono è sorretto da 4 pilastri che seguono l’andamento diagonale delle pareti. Tali supporti, in maniera iconica, sorreggono il cono e mostrano anche gli accessi agli spazi principali del rituale funebre: le 2 cappelle, le camere ardenti ed il forno.
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Gli spazi più intimi delle camere ardenti e del forno sono raggiungibili attraverso un layer circolare di muri che li divide fisicamente dallo spazio dell’atrio. Dalla stanza del forno vi è un’uscita diretta verso l’esterno che offre una bella prospettiva verso il ‘ giardino dei pellegrini ‘. L’uscita dei familiari dallo spazio del forno è l’unico volume che sporge e rompe il sistema ‘ rigoroso ‘ della facciata esterna.
Le circolazioni funzionali e le attività degli operatori sono distinte in maniera chiara. L’edificio presenta un piano superiore che ospita gli uffici degli operatori e la sala pranzo + pausa, atrtaversata dalla presenza del ‘cono’ dell’atrio / besuchergang. Il tetto è accessibile per la manutenzione dei monoblocchi e per la cura delle aree verdi.
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COSTRUZIONE
L’edificio è suddiviso in 2 parti: il portico esterno, sistema freddo e il crematorio, sistema caldo. I 2 sistemi sono ‘legati ‘ dal muro di rivestimento degli spazi caldi, in mattoni trattati con calce. Tale muro, presenta una superficie unitaria, interrotta da lesene di mattoni immaschiati a sorreggere strutturalmente il portico. La soletta della copertura è in calcestruzzo grezzo, sul lato esterno, un layer di pilastri, sempre in calcestruzzo garantiscono la statica.
Le strutture interne sono in calcestruzzo armato faccia a vista, cosìccome i solai dei tetti.
Luca Mostarda
Status: Competition Entry
Location: thun
Firm Role: head designer
Additional Credits: atelier nido architecture
luca mostarda, andrea scheuber, taro sakurai, juanjo lluengo ruiz
with
VG13
tommaso fantini, alberto rossi, emilio trevisiol
&
federica de leidi, mathieu lucas